Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2016
OLTRE LE REGOLE: DOVE NON POSSONO LE PAROLE TUTTE La compagnia AttoDue torna in scena con uno storico spettacolo tratto dall'opera di Lagarce Da dove cominciare? E' questa la difficoltà reale che si incontra nel commentare uno spettacolo come Le Regole del Saper Vivere nella Società Moderna di Jean-Luc Lagarce, riportato sulle scene dalla compagnia Atto Due. Difficile infatti essere lucidi ed ordinati nell'espressione quando si è in preda ad una smania da innamoramento fulminante. Ma tentiamo ugualmente ad onta di tutto e diciamo subito -con ritrovata obiettività- che chi lo avesse perso è quanto meno un soggetto consumato da una forma di masochismo latente, con ogni evidenza. A chi invece si è finalmente risolto d'andarlo a vedere, possiamo solo suggerire di guadagnare per tempo il proprio posto in sala e di mettersi comodo. Oppure no, si accomodi pure come capita, persino sciattamente, perché uno spettacolo così non chiede attenzione né profondità allo spett
"Caprò"   tra vita, morte e miracoli del monologo. L'ultima produzione di Teatro Immediato stimola ad una riflessione su condizioni e possibilità dello spettacolo al giorno d'oggi. Diciamola tutta. Quella del monologo è divenuta negli anni una scelta drammaturgica e scenica fortemente orientata da fattori esterni rispetto agli ambiti specifici della creazione artistica, su tutti la penuria di risorse economiche che porta ad evitare i lavori corali, che coinvolgano un numero elevato di artisti e maestranze (con una relativa coralità di onorari da comprendere nelle spese di produzione dello spettacolo). Il discorso vale soprattutto per i piccoli centri e gruppi teatrali, costretti a fare maggiormente i conti con il pallottoliere e ad interpretare le voci di costo delle proprie produzioni come spietato criterio per la circuitazione futura delle stesse. Ciò ha determinato il crearsi di una forbice piuttosto netta all'interno della proposta teatrale, tra l&