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Visualizzazione dei post da 2015
UNA, MOLTE E NESSUNA: LA JACKIE KENNEDY DI ANDREA ADRIATICO Teatri di Vita tornano sulla drammaturgia del Premio Nobel Efriede Jelinek La compagnia bolognese Teatri di Vita conferma una volta di più la sua predilezione per la drammaturgia contemporanea, con una attenzione particolare verso gli autori complessi, controversi, impegnati nella riflessione sul presente. E' la volta questa di Elfriede Jelinek, interessantissima drammaturga austriaca, Nobel per la Letteratura 2004, alla quale Teatri di Vita ha dedicato ben tre messinscene nell'ultima stagione. Intercorre dunque una conoscenza approfondita tra compagnia e linguaggio dell'autrice, tale da permettere a regista ed interpreti di prodursi in scelte di scena propositive e stilisticamente coraggiose. E' questa l'impressione prima che si ricava dalla visione di Jackie e le Altre , una familiarità fra testo e scena che si materializza nelle forme di un equilibrio sottile tra un monologo verboso e compatto ed un
CRONACHE DI UN FUTURO CHE FU Con “Cadrà Dolce la Pioggia” un omaggio a Ray Bradbury, padre della fantascienza classica Teatro dei Colori torna alla formula del “romanzo teatrale”, dopo l'adattamento operato su Silone, riproposto nella stagione passata ( Il Segreto di e con Gabriele Ciaccia). La nuova produzione affidata alla regia di Valentina Ciaccia prosegue nel medesimo solco, ma allo stesso tempo prova a sperimentare una cifra indipendente. Così, se è riconoscibile un utilizzo della luce psicologica che è organico al linguaggio ormai consolidato della formazione marsicana, la trattazione del materiale narrativo mostra un approccio ed una ricerca differenti. Cadrà dolce la Pioggia non va ad indagare nei piani alti della letteratura colta né si fa attrarre dal piglio para-giornalistico del teatro d'impegno civile. Per contro, con la sfrontatezza ma anche la freschezza dei suoi anni, Valentina Ciaccia si rivolge appassionatamente al genere bistrattato della fantascien
FESTIVAL "SCENARI EUROPEI" Un'apertura di stagione ad alta intensità Si spengono le luci e si smontano le scene, ma non si respira affatto un clima da "finale di partita". Al contrario, tra le sensazioni che restano dopo Scenari Europei predomina il calore inquieto di un'energia esuberante, pronta a rimettersi subito in moto ed a perdurare a lungo. Eppure il ritmo è stato alto per tutti i partecipanti, dagli organizzatori agli artisti agli spettatori stessi. Quattro giornate intense di teatro, tra spettacoli, incontri con gli artisti, momenti di aggregazione ed approfondimento. La rassegna ideata e prodotta da Florian Metateatro ha condensato tra 18 e 21 settembre ben otto spettacoli proposti da altrettante formazioni provenienti da luoghi e storie differenti. Il programma giornaliero prevedeva due spettacoli (il primo ospitato allo Spazio Matta, il secondo al Florian Espace), trasformando il lungofiume pescarese in una sorta di west-end effim
"Scenari Europei " DIARIO DEL FESTIVAL Venerdì 18 settembre 2015. Ore 21. Spazio Matta. La prima giornata propone due formazioni di diversa estrazione, avvicinate da una comune visione di fondo, in cui l'arte si fonde con l'impegno civile e politico. Aprono le danze i Muré Teatro, giovanissima formazione pescarese nata nel 2012, fresca reduce da una brillantissima partecipazione al Premio Scenario 2015, suggellata dal raggiungimento della finale di Santarcangelo. Si tratta di un risultato storico per la realtà teatrale abruzzese, che si conferma dopo l'exploit di Serena di Gregorio nella scorsa edizione (prima finalista abruzzese in assoluto nella storia di Scenario). I Muré propongono il loro Courage , termine francese per “coraggio” qui inteso ad un tempo come riferimento drammaturgico a Brecht e come oggetto etimologico, dove il concetto di base è una esortazione alla prova di “cuore” anzi che alla prova di forza, a nutrire un coinvolgimento pieno
IL PREMIO SCENARIO, TRA STORIA E FUTURO a cura di Paolo Verlengia In questo articolo sono riportati gli interventi tenuti in occasione della presentazione del volume “GENERAZIONI DEL NUOVO”, edito da Titivillus e curato da Cristina Valenti, direttore artistico del Premio Scenario e docente di Nuovo Teatro all'Università di Bologna. L'incontro ha avuto luogo in occasione della giornata conclusiva della prima edizione Festival “Scenari Europei”, organizzato a Pescara da FLORIAN METATEATRO (18-21 settembre 2015) ed ha permesso di tracciare importanti prospettive storiche su di una realtà come il Premio Scenario, che si avvia a festeggiare trent'anni di vita. Trent'anni che fotografano fatalmente il passaggio da un'Italia ad un'altra, attraverso il succedersi delle generazioni teatrali, con il ruolo che il teatro via via viene a rappresentare in corrispondenza con il mutare dei costumi e degli eventi. Apre i lavori una presentazione di Giulia Bas