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Visualizzazione dei post da marzo, 2017
FESTIVAL “LA CULTURA DEI LEGAMI” 2017 Bilancio positivo e nomi di rilievo per la terza edizione del festival pescarese Si chiude domenica 2 aprile con la proiezione di una pellicola storica come “Una Vita Difficile” di Dino Risi (corredata da una serie di corti originali) la terza edizione del Festival LA CULTURA DEI LEGAMI, ideato e diretto da Edoardo Oliva, ed ospitato presso l'Auditorium Petruzzi di Pescara. “ L'Erranza: le comparse ” è il titolo di quest'ultima edizione, in riferimento alla linea tematica che ha unito i quattro spettacoli proposti attorno alla ricorrenza di protagonisti anti-eroici, dimenticati, talvolta perdenti. Oppure semplicemente ordinari, ma portatori di ferite camuffate sotto una patina di normalità solo apparente. In questo modo, il festival ha accompagnato un pubblico gremito ed affezionato nel passaggio dai rigori invernali alla schiusura della primavera, lungo quattro appuntamenti domenicali, arricchiti da due incontri dedicati al c
SARABANDA POST-COMUNISTA di Irida Gjergji Mero (Hora Quartet) Andato in scena il 25 e 26 marzo al Florian Espace, Pescara Spettacolo ad alto tasso di intrattenimento, Sarabanda Post-comunista di Irida Gjergji Mero vive delle due passioni artistiche della sua autrice, qui all'esordio in tale veste: la musica ed il teatro. Il titolo stentoreo da manifesto d'antan ci fornisce i primi aromi della giocoleria duplice su cui viaggia il lavoro, ovvero quelli emanati dalla matrice etnica di una musicalità che proviene da Est e dalla sua tradizione. La definizione che campeggia a mo' di sottotitolo ne completa le coordinate strutturali, illustrando le linee che hanno condotto l'opera di composizione. Sarabanda Post-Comunista è un “monologo in jazz”, dove l'ossatura centrale del racconto autobiografico di una musicista classica dialoga con le possibilità combinatorie fornite da un trio musicisti di estrazione jazzistica come Giacomo Salario, Walter Caratelli e
SARA' MIMI' di Teatro del Krak Andato in scena il 17 e 18 marzo 2017 al Florian Espace, Pescara L'ultima produzione di Teatro del Krak intende rendere omaggio alla figura di Mia Martini, perseguendo un primo studio proposto due stagioni fa in occasione del ventennale della scomparsa dell'artista. Il lavoro scritto e diretto da Antonio Tucci ne ricostruisce le tappe biografiche fondamentali, rispettando l'ordine cronologico degli eventi, cadenzati dalle canzoni del repertorio di “Mimì” tramite il quale il pubblico ha la possibilità di ripercorrere più di un tassello di storia collettiva e personale. In scena, la resa di un personaggio così ieratico e complesso viene affidata alla combinazione di più suggestioni: Flavia Valoppi non è l'interprete ma la narratrice che porge in prima persona il racconto di Mimì, mentre Gabriella Profeta interviene nei momenti musicali, affiancata al pianoforte da Fabio D'Onofrio. Ecco che allora prendono vita gli
“ GYNECEO” DI TEATRO IMMEDIATO Andato in cena l'11 e il 12 marzo 2017 presso Auditorium Petruzzi, Pescara Con “Gyneceo” la compagnia Teatro Immediato affronta il secondo stadio di una trilogia iniziata la stagione scorsa con il fortunatissimo spettacolo Caprò . Nel confronto con il “primogenito”, un tratto distintivo si manifesta in maniera palese: dal monologo maschile si passa ad un dialogo tra tre donne, interpretato da Tiziana Di Tonno, Maria Pia Di Domenico e Valeria Ferri. La “svolta” al femminile non si può limitare naturalmente ad una questione puramente formale, andando a toccare inevitabilmente anche la sfera tematica. Qui si gioca il primo snodo importante: la questione del gender è oggi quanto mai attuale nel dibattito pubblico, producendo spesso lo sviluppo non semplicemente di una letteratura specifica ma anche quello della retorica. Entrambe le categorie agiscono – seppur a diverso titolo – nella creazione di una nuova cultura basata sulla consapevolezza, e q
“ ERA UNA NOTTE CHE PIOVEVA” di Gian Marco Montesano Andato in scena il 3 e il 5 marzo al Florian Espace, Pescara “ Era una notte che pioveva” di Gian Marco Montesano si inserisce nella cornice delle manifestazioni dedicate al centenario della prima Guerra Mondiale, in cui il teatro ha ricoperto un ruolo prezioso a corredo della ricerca storiografica. In questo senso, lo spettacolo va a sommarsi a “Bagno Borbonico”, progetto site specific ambientato all'interno dell'antico bagno penale che è magnificamente conservato nella zona vecchia di Pescara, con cui la compagnia del Florian aveva varato un paio di stagioni fa il filone della produzione di argomento storico. Per affrontare un tema come la Grande Guerra -materialmente sterminato, oltre che delicato ed importante sotto ogni punto di vista- Montesano sceglie una prospettiva specifica: quella delle testimonianze scritte, vergate direttamente dal fronte, sulle pagine malferme di lettere e diari personali ad opera de