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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016
“ VECCHI TEMPI”: L'ENIGMA E' SERVITO Pippo di Marca apre la sua trilogia pinteriana scegliendo uno dei testi più chiaroscurali del Nobel inglese Quando Harold Pinter esordì come drammaturgo era il lontano 1957. Non era esattamente un novellino: aveva quasi ventisette anni e il teatro lo conosceva già bene in qualità di attore di repertorio. Qualche decennio più tardi, nel 2005, avrebbe ricevuto il premio Nobel per la Letteratura a 75 anni, già minato dalla malattia che lo stroncherà definitivamente tre anni più tardi. Quelle che per i critici inglesi degli anni '50 e '60 erano delle commedie vuote, fatte di dialoghi insipidi dove non accadeva nulla, per l'accademia svedese sono testi in cui si svela il baratro nascosto dietro le chiacchiere di tutti i giorni. Oggi Pippo di Marca, decano dell'avanguardia italiana, dopo una vita spesa nella ricerca teatrale a più livelli (dal linguaggio scenico al lavoro testuale), decide di misurarsi con Pinter, riattiv
SUPERFICIE E PROFONDITA' NEL POP UNICO DEGLI nO La novità esplosiva di "Trenofermo" oltre i limiti dell'arte snob Contemporaneità. E' questa la cifra identitaria degli nO (Dance first, Think Later) , folgorante formazione meridionale premiata a Scenario 2013 con una segnalazione speciale per “Trenofermo a-Katzelmacher”. Dieci performer di provenienza diversa, compattati in gruppo -nella maggior parte dei casi- dalla frequenza comune della Scuola di Recitazione presso il Teatro Stabile di Genova. La giovane età -si varia dalla classe ‘82 dei più anziani alla classe ‘87 del regista, per una formazione nata nel 2010- è inversamente proporzionale alla ricchezza ed intensità di esperienze artistiche accumulate dai singoli, spaziando con agio dal teatro al cinema alla fiction televisiva.  Ma veniamo subito alla cronaca dello spettacolo : mentre il pubblico cerca ancora una sistemazione stabile in sala, gli attori sono già in scena, rivelati e svelati senza filtri
“ CIAULA  TO THE MOON”: PIU' CHE LUNA, UN ALTRO PIANETA  Gli   “nO” tornano con uno dei loro primi lavori, confermandosi tra le formazioni più interessanti del momento Talvolta accade. Nonostante i cori funerei vecchi e nuovi che sentenziano la morte del teatro accompagnandone la vita -anche in epoca digitale- capita con discreta frequenza di imbattersi in prove di assoluto mestiere , innervate da rigore tecnico e studiata inventiva. Ma proprio come in ogni ambito dell'azione umana, l'eccellenza è lampo fugace che accende la notte per un secondo e che per brillare necessita di uno sfondo, di un orizzonte su cui stagliarsi, compatto, monotono, se non proprio buio. Così nell'arte, dove il lampo è più difficile da coltivare perché atteso, costantemente preteso, anche da chi in realtà non cura il proprio sguardo per riconoscerne il riverbero nella pioggia che verrà. Eppure, talvolta accade. Accade di recarsi a teatro, di apprestarsi a vedere uno spettacolo