BIGLIETTI DA CAMERE SEPARATE di
Teatri Di Vita
Andato in scena dal 16 al 18 dicembre al
Florian Espace, Pescara
Come si rappresenta in
maniera efficace un incontro, con tutta la casualità e la leggerezza
che lo accompagna, ma senza tralasciarne le implicazioni e
complicazioni psicologiche? Come si rappresenta il tempo, quello che
può legare e consumare una relazione sentimentale? Come si
rappresenta la solitudine, quella sancita dall'assenza e quella
acuita dalla presenza dell'altro?
E' questo in estrema
sintesi il sistema di questioni che sta alla base del progetto di
Andrea Adriatico, regista di Biglietti per Camere Separate.
Per lo meno, le questioni di messinscena possono racchiudersi in
questo affresco, mentre sul piano dei temi e degli spunti per la
riflessione lo spettacolo inquadra la temperie di tensioni che animò
gli anni '80. Uscito nel 2011 per il ventennale della morte di Pier
Vittorio Tondelli, lo spettacolo viene riproposto in questa stagione
in occasione dei 25 anni dalla scomparsa dello “scandaloso”
scrittore di Correggio. Il lavoro di Adriatico parte da una
appassionata conoscenza dell'opera e della figura di Tondelli, ma
anche di quegli anni su cui la sua parabola creativa ed esistenziale
si consumò velocemente: Tondelli muore nel 1991, vittima
dell'ignominioso flagello nascosto dietro la sigla AIDS; due anni
prima ha pubblicato Camere Separate, il romanzo della maturità
estrema, forse -come si usa- il suo testamento artistico.
L'amore gay, la relazione
a distanza, l'unione “moderna” senza vincoli formali, ma
soprattutto la progressiva coscienza di sé, della propria
individualità stridente contro ogni idea di coppia, la
consapevolezza spietata neanche più del limite quanto
“semplicemente” dell'impossibile. In scena, questo complesso di
forze -che ben si attaglia ai modi del romanzo- viene gestito a
partire dal disegno spaziale: lo spettatore varca la soglia di un
interno e questo ingresso in una dimensione privata è formalizzato
dalla presenza dei due attori sul limitare dello spazio, intenti ad
accogliere i loro “ospiti” con sobria ritualità. Le prime parole
di Tondelli proposte al (con)tatto del pubblico sono quelle mute che
poggiano sui biglietti distribuiti nel corso di questo prologo
all'azione.
L'aspettativa così
costruita prepara ad uno sviluppo aperto: ad una cerimonia vagamente
esoterica o ad uno spaccato d'intimità del tutto semplice, finanche
domestico. Lo spazio scenico, condiviso da pubblico ed attori, è in
realtà contrassegnato non dalla comunanza, ma dal segno della
ripartizione: diviso è il gruppo già esiguo degli spettatori
selezionati per ogni replica, disposto secondo due “L” non
comunicanti che lambiscono la superficie di scena; divisi sono i due
attori, isolati su due pedane circolari collocate simmetricamente in
due angoli. Ciascuna delle pedane è delimitata da mattoni forati, e
questo tratto di matericità povera contrasta con la dotazione di un
microfono ad asta (che a sua volta contrasta con la vicinanza fisica
del pubblico). La simmetricità della scena “contagia” l'azione
che lentamente si scioglie dalla sua fissità dominante,
sviluppandosi con alterne fortune tra le potentissime scosse di puro
punk emiliano firmate da Massimo Zamboni.
La distanza -o meglio, la
frustrazione di un contatto atteso e tradizionalmente inteso- appare
dunque la cifra più convintamente inseguita dallo spettacolo: i due
attori possono anche approssimarsi ai singoli spettatori in alcuni
momenti, oppure rompere ogni residuo diaframma di convenzione
cercandone gli occhi durante i momenti parlati, ma la brevità non si
trasforma mai in vicinanza. Così anche la nudità dei corpi non crea
contraccolpi né svelamenti all'interno di un gioco scenico che vela
ed opacizza tutto ciò che sfiora.
Paolo Verlengia
TeatriOnLine, Il Portale Italiano dell'informazione Teatrale
www.teatrionline.come
“Biglietti da camere separate”
con Stefano Toffanin,
Alberto Baraghini
Regia: Andrea
Adriatico
Musiche originali:
Massimo Zamboni, cantate da Angela Baraldi
Produzione: Teatri di
Vita (Bologna)
Florian Metateatro,
Stagione 2016-17 “Teatro d'Autore ed altri linguaggi/Drammaturgia
contemporanea”
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