“ERA
UNA NOTTE CHE PIOVEVA” di Gian Marco Montesano
Andato
in scena il 3 e il 5 marzo al Florian Espace, Pescara
“Era
una notte che pioveva” di Gian Marco Montesano si inserisce nella
cornice delle manifestazioni dedicate al centenario della prima
Guerra Mondiale, in cui il teatro ha ricoperto un ruolo prezioso a
corredo della ricerca storiografica. In questo senso, lo spettacolo
va a sommarsi a “Bagno Borbonico”, progetto site specific
ambientato all'interno dell'antico bagno penale che è magnificamente
conservato nella zona vecchia di Pescara, con cui la compagnia del
Florian aveva varato un paio di stagioni fa il filone della
produzione di argomento storico.
Per
affrontare un tema come la Grande Guerra -materialmente sterminato,
oltre che delicato ed importante sotto ogni punto di vista- Montesano
sceglie una prospettiva specifica: quella delle testimonianze
scritte, vergate direttamente dal fronte, sulle pagine malferme di
lettere e diari personali ad opera dei protagonisti in prima linea
dell'evento bellico. Parliamo dei soldati, naturalmente, ma anche
delle crocerossine, e questa dualità caratterizza fortemente
l'angolatura dello sguardo proposto.
In
scena, la conseguente condizione paritaria delle voci recitanti viene
resa tramite la presenza di Umberto Marchesani e di Giulia Basel,
impegnata inoltre a fianco di Montesano in una collaborazione
artistica alla messinscena. A partire da questo impianto, sembra
svilupparsi un disegno che insegue sdoppiamenti e stratificazioni: il
recitato si sovrappone a momenti ampi di vera e propria mise en
espace dove la parola si apre, scindendosi in documento e
commento, tramite l'effetto discriminante del microfono che va a
sottolineare i soli momenti di lettura delle testimonianze. Il
primato della parola scritta tende a fermare la scena in una fissità
di fondo che produce una sorta di effetto pittorico, dove il quadro
vivente viene sfumato e ribadito dalle proiezioni di repertorio che
prendono ciclicamente forma sul fondale, tra i drappeggi di un
tricolore dalle dimensioni imponenti.
In
questo gioco di proporzioni distanti, la Grande Guerra viene
raccontata tramite una rete di momenti documentali intrecciati
puntualmente con le piccole storie dei singoli. La presenza della
musica conferisce all'insieme le tonalità di una liturgia, dedicata
ai protagonisti di un evento storico che viene celebrato nella sua
matrice corale e collettiva.
Paolo
Verlengia
“ERA
UNA NOTTE CHE PIOVEVA” di Gian Marco Montesano
collaborazione
artistica Giulia Basel
con
Umberto Marchesani e Giulia Basel
voci
fuori campo Massimo Vellaccio, Flavia Valoppi
Registrazioni
e Fonica Globster
Luci
Renato Barattucci
una
produzione Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale
in
collaborazione con la Biblioteca Provinciale “G. D'Annunzio”
Pescara
Stagione
2016-17 “Teatro d'autore ed altri linguaggi” / “La storia si fa
a teatro”
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