GIRO DI
BANDA di Peppe Millanta
Il
racconto teatrale che porta in scena la leggenda di un Abruzzo
“globale”
Giro di
Banda di Peppe Millanta ha il merito di recuperare dall'oblio un
pezzo di storia memorabile come quella che condusse la banda musicale
di Chieti ad esibirsi niente meno che al Carnegie Hall di New York,
davanti ad un pubblico di 5000 unità (ovvero il sold out
assoluto). Era il 1934 ed i
settantatré musicisti abruzzesi, guidati dal Maestro Domenico
Valenti, suscitarono titoli trionfali sulle pagine di una
testata di importanza internazionale come il New York Times, sia
prima che dopo il concerto.
Ma la
particolarità principale di questa operazione storica sta senza
dubbio nella forma scelta per veicolarla, che tradisce il profilo
duale dell'autore, musicista ed autore: le vicende ed i personaggi
rivivono tramite la forma calda del racconto orale inteso secondo la
tradizione popolare, fatto della presenza di un narratore quanto di
un pubblico in grado di ascoltare e di stimolare il racconto. In
questo senso, il teatro rappresenta non solo la dimensione più
adatta, ma senza mezzi termini l'unica in grado di ricreare le
condizioni per una comunicazione genuina e diretta. Chiaramente, la
forma della narrazione teatrale impone l'uso di chiavi specifiche, da
attivare sulla lunghezza di una trama che deve sapersi aprire alla
semplicità verbale.
Eccoci
dunque al punto. Se si osserva “in controluce” il testo di Giro
di Banda, si può notare
la traccia di un lavoro di ricostruzione storiografica fatto di
documentazione, interviste, testimonianze, che però sa rimanere
sullo sfondo come un insieme di figure che vengono mosse per
proiettare giochi d'ombra naiv. Peppe Millanta utilizza qui
tutta la sua esperienza di palco e tutto il suo istinto di musicista,
capace di ascoltare gli umori di un pubblico multiforme: il racconto
parte dagli ultimi ricordi dell'ultimo superstite della formazione
che fu artefice di quella leggendaria traversata transatlantica,
impastando le evocazioni di un Abruzzo ormai scomparso con il senso
di stupore che tramite l'arte si può salvare e si deve perpetuare
anche nell'oggi.
Inizia
allora un percorso di storie nella storia dagli esiti inimmaginabili, in
cui le proporzioni saltano continuamente dal micro al macro: dai
miracoli presunti attribuiti alla Madonna del Popolo ai mitici jazz
club di Harlem, dagli insospettabili cavilli contrattuali
previsti per le bande del dopolavoro alla parabola del gigante della
boxe Primo Carnera, dai gangster di Chicago alla retorica
roboante sulla grandiosità italica nel periodo fascista.
Fino al mistero, lungo una vita, di una vecchia tromba ammaccata e la finestra irraggiungibile della ragazza più bella di Spoltore...
Fino al mistero, lungo una vita, di una vecchia tromba ammaccata e la finestra irraggiungibile della ragazza più bella di Spoltore...
Paolo
Verlengia
“Giro
di Banda (il viaggio in America della Banda di Chieti)”
di Peppe
Millanta
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